La dipendenza affettiva è una patologia del sentimento e del comportamento amoroso e, nel mondo contemporaneo, è sempre più diffusa.
La dipendenza è un fenomeno tipico della specie umana e non è di per sé patologico, tanto che la prima e fondamentale esperienza di dipendenza è quella del neonato dalle figure adulte di riferimento. Per tutta la vita si sperimentano situazioni di dipendenza, sia in amore che nelle diverse forme di legame. Ed è normale che in una relazione, in particolare durante la fase dell’innamoramento, ci sia un certo grado di dipendenza e fusione ma questo desiderio, con lo stabilizzarsi del rapporto, tende a diminuire. Nella dipendenza affettiva invece, il desiderio fusionale perdura inalterato nel tempo e la persona tende esasperatamente a “fondersi con l’altro”.
Le persone che soffrono di dipendenza affettiva soffocano sul nascere ogni loro interesse, desideri, amicizie, rapporti con altre persone e familiari, così come restringono al minimo gli impegni lavorativi fino a trascurare e a manomettere tutto ciò. Inoltre tendono ad assumersi le responsabilità e le colpe della vita di coppia; hanno il terrore dell’abbandono che porta a fare cose anche precedentemente impensabili pur di evitare la fine della relazione e l’autostima risulta essere bassa con la convinzione di non meritare la felicità.
La persona dipendente tende anche a nutrirsi di fantasie legate a come potrebbe essere il proprio rapporto di coppia se il partner cambiasse, piuttosto che basarsi su pensieri legati al rapporto attuale e reale. Da un punto di vista comportamentale il dipendente dedica completamente tutto sé stesso all’altro, al fine di perseguire esclusivamente il benessere del partner e non anche il proprio, come dovrebbe essere in una relazione “sana”. Chi è afflitto da dipendenza affettiva può sviluppare un quadro psicopatologico contraddistinto da depressione, ansia generalizzata, disturbi del sonno, irritabilità, problemi alimentari, ossessioni e compulsioni.
La psicoterapia aiuta il paziente dipendente affettivo a riconoscere le complesse trappole cognitive ed emotive che lo conducono a sofferenza e infelicità. Attraverso il percorso terapeutico la persona si focalizza sulle proprie fragilità e sui bisogni insoddisfatti al fine di riprendere in mano la propria esistenza e trovare una nuova modalità più sana e funzionale di amare.