Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la patologia depressiva è tra i disturbi psicologici più diffusi nella nostra società ed è in continua crescita. La depressione è un disturbo dell’umore che si manifesta con vissuti di tristezza profonda, angoscia, disperazione, associati all’incapacità di provare gioia e piacere, che si propaga in tutti gli ambiti della vita dell’individuo. E’ importante sottolineare che la tristezza è un’emozione naturale come risposta a situazioni spiacevoli; diventa patologica quando l’angoscia e il pessimismo sono continui, persistono nel tempo e possono interferire significativamente con la capacità di funzionamento dell’individuo.
I sintomi più comuni sono la perdita di energie, il senso di fatica, i disturbi della concentrazione e della memoria, l’agitazione motoria ed il nervosismo, la perdita o l’aumento di peso, i disturbi del sonno (insonnia o ipersonnia), il calo del desiderio sessuale, i dolori fisici. Dal punto di vista cognitivo ed emotivo la persona presenta pensieri negativi su di sé, sul mondo e sul futuro; sperimenta sentimenti di colpa, di autocritica e di autosvalutazione.
Le manifestazioni comportamentali risultano essere la riduzione delle attività quotidiane, la difficoltà nel prendere decisioni e nel risolvere i problemi, l’evitamento delle persone e l’isolamento sociale, i comportamenti passivi e nei casi più gravi i tentativi di suicidio. Le cause della depressione sono di solito un insieme di più fattori che convergono a produrre la crisi: esistenziali, affettivo-relazionali, biologici e genetici.
Nei casi di disagio depressivo è opportuno rivolgersi ad uno specialista che aiuti il paziente a prendere consapevolezza dei pensieri negativi, a comprenderne le cause e a metterli in discussione, al fine di costruire una nuova scheda di lettura della realtà, che non sia più fonte di sofferenza.